Madi
2° Semifinale - Madi 27.06.2020 h20.30
Ciao mi chiamo Matteo Di Lella (nome d’arte Madi) ed ho 17 anni appena compiuti. Vivo a Cumiana, un piccolo paesino in provincia di Torino, e frequento il Liceo Scienze Umane di Pinerolo. Il mio percorso musicale e il mio avvicinamento alla musica è iniziato 4 anni fa quando in terza media, quasi per caso, partecipai ad alcune lezioni di chitarra insieme ad un mio amico. Inizialmente non avevo molto interesse nelle lezioni, soprattutto perché ero molto impegnato dagli allenamenti di calcio (sport che ho sostituito quest’anno con la palestra), per cui spendevo gran parte dei miei pomeriggi. Come per tutte le cose, le impari ad amare con il tempo, e soprattutto con la prima superiore iniziai ad aprire un po’ la mia conoscenza della musica, tant’è che tra la prima e la seconda superiore ho davvero iniziato a passare ogni singolo momento libero alla chitarra e ad ascoltare musica. Ormai la mia giornata è caratterizzata da quello. Con il tempo iniziai a imparare e maneggiare meglio gli accordi fino a quando provando 2/3 ore ogni pomeriggio, sono arrivato al punto di avere nella testa melodie, e sopra di esse testi e frasi da scriverci sopra. Non ho mai avuto molti talenti e non l’ho mai fatto per impormi con forza su coloro che mi consideravano un sentimentale e diverso dai ragazzi sempre duri e con il carattere forte. Il mio primo testo l’ho scritto nell’estate tra la terza media e prima superiore, il cui nome è ALCOL (questa canzone è una di quelle che ho mandato all’iscrizione). Smisi di partecipare ai corsi di chitarra a fine seconda superiore, e mi rendo conto che il mio livello di conoscenza della musica teorica, della lettura dello spartito delle note, delle scale musicali eccetera è molto riduttivo. Questo perché non è mai stato mio interesse quello di utilizzare la chitarra come strumento unico, ma come complementare ai miei testi e alla mia voce, per quanto io non abbia mai preso lezioni di canto se non per lavorare per l’appunto ad ALCOL. Infatti un giorno dell’anno scorso andai a provare in sala prove a Cumiana, per familiarizzare con gli strumenti di registrazione, quando per mia fortuna conobbi Enrico Fornatto, arrangiatore e musicista. E’ rimasto incuriosito da quello che sapevo fare e mi ha proposto a titolo gratuito di lavorare con lui e il direttore del mixaggio ad ALCOL. Grazie a lui ho preso più coscienza di quello che so e posso fare, pur ammettendo che i miei testi e le mie canzoni sono in primis una valvola di sfogo personale, e quando le canto più che una liberazione mia, queste riescono a farmi comprendere in maniera molto più fluida ma anche molto più astratta i miei pensieri. Perché secondo me questo fa la musica, permette di elencare in maniera, se si vuole, ordinata tutta quella confusione che io avevo ed ogni tanto ho in testa, mi permette di liberarmi da storie anche inventate che spesso mi faccio, mi permette di specchiarmi in qualcosa che riconosco al volo essere mia, e se poi questa diventasse uno specchio per qualcun altro la soddisfazione sarebbe maggiore sicuramente, ma in primis ciò che faccio lo faccio per me stesso. Dalla terza media ad oggi tra vari tentativi e bozze, ho complessivamente 7 brani scritti e accompagnati dalla chitarra da me, e spero di avere l’opportunità di poterli portare fuori dalla mia stanza, potermi specchiare in essi davanti a qualcuno che mi possa vedere pienamente in quello che sono e in quello che faccio.